La tenuta del Serrone era una proprietà familiare costituita da un antico nucleo di fabbricato, ampliato nel tempo, posto sul crinale del colle del Serrone distante circa tre chilometri dal paese e trenta da Benevento. Per Nicola Ciletti quella casa di campagna costituiva il suo studio preferito e il luogo in cui con la famiglia soggiornava nei mesi estivi,l'ideale per dipingere in piena libertà e seguire anche i raccolti e i lavori dei coloni. Dall'11 settembre 1943 essendo andata distrutta col bombardamento la casa a Benevento la tenuta del Serrone si trasformò nella dimora permanente. La solitudine veniva spesso interrotta dalla presenza di allievi della sua "Bottega d'arte" di Benevento (come Raffaele Jadarola, Michele Rescignano, Alfredo Errico) che già avevano conosciuto i primi successi e ragazzi promettenti come Raffaele e Quirino De Jeso. |
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La casa si animava dalla visita di amatori d'arte, fedeli collezionisti e personalità della cultura e della politica, come Onofrio Fragnito, Raffaele de Caro, Antonio Cifaldi. Questi incontri, per la presenza di Fryda, spesso si trasformavano in cenacoli di letteratura e di poesia, quando tra gli ospiti vi erano poeti, come Mario Venditti, Anna Severino, Nicola Martinelli o Michele Pezza. |
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