Raccolta stralci della stampa

Riferimento al Catalogo della Stampa dell'Archivio Nicola Ciletti presso la Biblioteca Provinciale di Benevento:

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G.A L.,

Ciletti alla "Permanente"

in: "La Tribuna", 13 maggio 1924

Si è inaugurata [...] una mostra di Nicola Ciletti che è uno dei più poderosi e, fra i giovani, il più significativo dei nostri artisti pittori.

Significativo non solo per le innegabili virtù tecniche, ma più ancora per la mirabile espressione di vita che egli sa infondere ai suoi dipinti. I quali rappresentano poche o molte figure, in ambienti angusti e chiusi o rappresentino paesaggi muti o popolati, inondati dal sole o seppelliti dalla neve, contengono sempre una nota viva e profonda, che avvince e commuove.

[...] e le figure paiano staccarsi dalla tela e rivelare l'angoscia che li opprime, la gioia che li accende, il desiderio che li anima, il sogno che li esalta.

[...] non sempre si resiste allo sguardo di qualche suo soggetto.

Non si resiste, per esempio, allo sguardo di una sua infanticida, lavoro di temerità e di sapienza pittorica davvero sorprendente e di ancor maggiore significazione umana. Non si possono guardare i bellissimi quadri: " Travolto ", " La casa del proscritto "",

" Il lupo " , " I padroni ", " L'anticamera ", " Il guardiano dei porci ", " L'estraneo ", senza sentirsi rabbrividire, o senza essere vinti da molte amare considerazioni.

La nota dominante della pittura cilettiana è infatti l'

amarezza che egli esprime nelle figure e nelle cose con una specie di voluttà inappagabile.

Ma ha pur egli periodi di serenità [...] e le sue figure e i suoi paesaggi cantano [...] l'inno divino alle dolcezze che sa dare la vita.

" Macchie di sole ", " Penombra lunare ", " Baci senza amore ", " " Desiderio ", " Il rammendo alla Madonna ", " Riposo "; e tanti altri esprimono questi periodi di serenità.

In una rapida nota di critica non è possibile dire della molta bellezza dei dipinti che nelle sale della "Permanente" riaffermano e raddoppiano la fama del Ciletti. Vorrei solo ricordare, fra i tanti bei dipinti i quadri a parer mio bellissimi: " Accendendo il fuoco "; " Troppo fumo ", " Dopo la pioggia ", " Lega di miglioramento ", " I vecchi ", " Venerdì santo ", e " Per le bestie ", ecc. ecc. nei quali non saprei se più ammirare la parsimonia dei mezzi, o la sapienza delle luci e delle ombre o il rilievo: sopra tutto il "rilievo"; tanto che a volte si può dinanzi a qualche dipinto del Ciletti, chiedere se sia opera di pittura o di scultura.

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