Riferimento al Catalogo della Stampa dell'Archivio Nicola Ciletti presso la Biblioteca Provinciale di Benevento: |
ca1 |
Antonio Bellucci Sessa, Nicola Ciletti. L'assente in: "Rinascita Artistica" Rivista internazionale di Letteratura e d'Arte, anno VI, n.°1, gennaio 1952, pp. 16, 17. Una doverosa necessità impone il ricordo di un grande artista del Molise, figlio di adozione di questa Napoli che lo accolse di ritorno dai lontani lidi di America, e che ammirò per decenni, fin quando la imposta arte di regime all'intemerato carattere, non lo costrinse allo isolamento desiderato nel suo paesello, immortalato dalla sua arte. Ritornò ai suoi contadini, alla solitudine della sua valle dalla quale attingeva tutto lo spirito costruttivo di quella manifestazione pittorica che fu consacrata in modo definitivo risuonando nei più lontani lidi, nelle metropoli di oltre Oceano e toccando l'intimo di ogni classe sociale, dalle più umili alle più illustri. Arduo è il mio dovere - ma il ricordo di una sentita amicizia, di una fratellanza sincera e disinteressata, mi rendono meno duro il compito. Nicola Ciletti perché non torni?... Non crederti che Napoli potrebbe ripudiarti. Ti allontanasti in silenzio, lasciandoci nella fiduciosa attesa di riaverti ... poi i tristi eventi, e così la tua lontananza definitiva. La tua famosa esposizione del 1924,in quella Galleria Corona di via dei Mille, e quelle posteriori nelle Sale della Promotrice in Villa, vibrano ancora, in tutti coloro che ebbero la fortuna di ammirarti. Varcata la soglia, l'anima si sentiva sopraelevata da tuttociò che potesse essere cosa terrena, per essere trasportata in un'atmosfera superiore. Ricordo il tuo capolavoro " Gli umili ", [...]. Rivedo tutta l'arte tua: " Cocaina ", [...] " Viandanti " [...] Ed ancora: " Messa di Natale " [...] " Natale prossimo " [ ...] " La vecchia quercia ", [...] nel ritmo interminabile della umana esistenza. " Il vento ". Bufera che investe la umanità, nulla escludendo: il giovane, il vecchio, il povero, il ricco, le bestie - nessuno si oppone, ma ognuno resiste tentando di schivare il pericolo. - E " Triste ritorno "?! E " Confidenze "?! - ... e tutta la tua produzione eroica?!... In questi tuoi personaggi saldi e rudi, percorsi dal sole, dal vento, dalla neve, sentiamo bene l'impronta del tuo carattere. Credi alla verità del tuo mondo con la sincera convinzione del tuo animo forte, e così sincera e forte è l'arte tua nelle tue pennellate sicure di tocco, robuste di colore, senza tentennamenti, come la tua esistenza. - Ed hai ragione. La umanità ha bisogno di essere compresa, e tu, pittore degli umili, li hai innalzati alla sfera superiore di una nobiltà sociale che richiede soltanto rispetto. Se l'Autore è assente, la pittura di questo illustre figlio di S. Giorgio la Molara vive sempre tra noi, nell'augurio di poter varcare, con la stessa ansia di tanti anni or sono, la soglia di una sua mostra personale degna del più luminoso ritorno alla Napoli, che gli volle e gli vuole sempre bene. |