Riferimento al Catalogo della Stampa dell'Archivio Nicola Ciletti presso la Biblioteca Provinciale di Benevento: |
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Il valore
espressivo della pittura di Ciletti. Oggi si chiude la
personale alla Camera di Commercio in: "Il Mattino", anno LVII, n.° 134, 16 maggio 1954 Oggi si chiude la Mostra d'Arte di Nicola Ciletti inaugurata il 1 maggio u. s. nel Salone della Camera di Commercio da S. E. Gaetano Martino Ministro della Pubblica Istruzione, con l'intervento di S. E. Raffaele De Caro [...] Entrando nella Mostra d'arte di Nicola Ciletti, si ha la sensazione immediata di trovarsi dinanzi ad opere che per mezzo di una salda tecnica, robusta incisiva, che non è mai fine a se stessa, rivela la profonda drammatica personalità dell'artista. Per Nicola Ciletti è impossibile usare qualsiasi espressione convenzionale. Basta il primo sguardo rivolto alle sue pitture per sentire di trovarsi di fronte ad un artista veramente superiore. Ed ecco la vasta tela " Il vento "! Un cielo tempestoso sovrasta il gruppo stupendo delle figure che nella gravità dei volume dà la sensazione di una massa scultorea. In " Terra è pane ", e le " Portatrici di paglia " la luce abbagliante del sole imbeve di arsura la terra ed il cielo. Le ombre stente si fanno cerulee e viole. Tutti i colori risplendono puri e creano essi stessi lo spazio, graduando come toni, moltiplicandosi e richiamandosi nei riflessi. Nel " Ritorno dal voto ", "Malaria", " La madre ",l'impressionismo delle figure si conclude nella più perfetta sintesi [...] Una padronanza che diventa ineguagliabile maestria incide "Affilando il falcione " degno delle più belle pagine dei"Maestri del colore". Pochi artisti sentono i grigi così potentemente come il Ciletti. Le sue ricerche cromatiche sono avviate su un grigio che si arricchisce di intensa profondità. Nel passaggio della luce velata dalle impressioni ai mezzi toni, alle zone d'ombra, l'artista crea un'atmosfera drammatica e muta che obbliga a sostare, a riflettere dinanzi ad opere indimenticabili come " Fuoco spento " dove la figura dal potentissimo volume, vive e respira il grigiore che la circonda, immobile nel suo chiuso silenzio. Oppure incatena di fronte al " Ritoccatore " a quella accasciata rassegnazione che si impasta in uno scorcio di ambiente da antiquario. Il Ciletti ritorna all'aria aperta, alla campagna al sole, nei paesaggi: "Querciuolo", "Nel bosco", "La raccolta delle ghiande", la sua tavolozza risplende di magici e freschissimi verdi che si oppongono, si fondono, si scompongono nel sole o riesce a captare la irreale sfuggente tonalità lunare. Di Giacomo, Scarfoglio, Dell'Erba, Guido Guida, Diego Petriccione, De Caterini, Ferdinando Russo, Michele Biancale, Saverio Procida, e moltissimi altri grandi critici d'arte si erano interessati alla sua arte. Il suo nome appare come unico artista napoletano nella enciclopedia "Chi è?" del Formigeni e sulle due edizioni della enciclopedia Sonsogno. Nicola Ciletti risorge dal suo ventennale torpore. Con la sua ricchissima e varia produzione dall'ampio respiro ritornerà alla ribalta dell'arte e riprenderà il suo posto di primo piano tra gli artisti meridionali realizzando una grande Mostra a Roma come promette? [...] |