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N. Ciletti, La casa dell'ostaggio, 1943

 


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Ostaggio, ostatico

"raunato che ebe Pipino uno copioso exercito, venne in Italia e assediò el re Aistulfo, dal quale ricevette quaranta ostagi acioché egli restituisse alla Romana chiesia tutti li luochi che egli levato li aveva e che più non la perturbasse": la cattura e la consegna di ostaggi in tempo di guerra, come nel caso descritto da Manerbi nel suo Volgarizzamento della Legenda aurea, sono state da sempre praticate, fino al 1949, quando la Convenzione di Ginevra le ha esplicitamente proibite.

Da un punto di vista etimologico il sostantivo maschile ostaggio è un antico gallicismo, deriva, infatti, dal francese antico ostage (moderno otage), a sua volta derivato dal latino hospes -pitis "ospite" e già documentato, intorno al 1080, nella Chanson de Roland. La forma alternativa ostatico, invece, con le sue varianti ostadico, obstadico, ostadigo (e, afereticamente, statico, stadico), deriva probabilmente dal latino tardo hospitaticum, anch'esso derivato a sua volta da hospes -pitis "ospite". Il significato proprio del sostantivo - "cittadino di uno stato nemico che un belligerante tiene in proprio potere e contro il quale minaccia di prendere determinate misure nel caso di eventuali violazioni di un proprio diritto dalla parte avversa" (Vocabolario Treccani) - è largamente attestato, e con continuità, dal XIII secolo (nel Serventese delle guerre tra Lambertazzi e Geremei, di area bolognese) fino ad oggi. Diverso, invece, è il caso del significato estensivo - "chiunque sia preso e trattenuto a forza (da banditi, rapinatori, dirottatori, terroristi, carcerati, o da una fazione in lotta contro un'altra) come garanzia di incolumità o impunità, come mezzo di ricatto, o comunque per servirsene a propria difesa" (Vocabolario Treccani) - che conosce le sue prime attestazioni lessicografiche solo intorno alla metà del XX secolo: la prima di tutte, stando alla documentazione raccolta da Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli nel Dizionario etimologico della lingua italiana, è quella offerta dal Dizionario enciclopedico italiano nel 1958; come controprova può essere non inutile ricordare che ancora nella nona edizione (1950) del Dizionario moderno delle parole che non si trovano nei dizionari comuni di Alfredo Panzini il lemma ostaggio era definito solo nel significato proprio ("ostaggio. Pegno dato o imposto dal nemico per la esecuzione di promessa o patto o ordine, e ciò si faceva consegnando cose o persone che ne erano mallevatrici con la vita. Feroce costume risorto con la Guerra").

Luigi Romani